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Come riconquistare la fiducia del cane

MINI-GUIDA

Il cane si chiude in se e disattende le tue aspettative o speranze?

Valuta le sue emozioni

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Il cane si chiude in se e disattende le tue aspettative o speranze? Probabilmente ha un'immagine di te che non rispecchia l'dea che tu hai di te stesso.

I tuoi tentativi di instaurare una relazione costruttiva sono stati "inquinati" dai tuoi tentativi di educarlo, magari attraverso correzioni e punizioni.

Educarlo è realmente un tuo compito, ma evita di intimorirlo oltre misura!

Magari a volte hai cercato di farti perdonare cercando di consolarlo.

Ma il cane tiene ancora le distanze !?

Ciò accade perchè oramai associa la tua immagine a conseguenze che egli non può gestire ! Vorrebbe certamente godersi un bel momento con te, ma non si fida e forse, ormai non sa più farlo.

Non aiuta certamente il cercare di accarezzarlo o di farsi perdonare spinti dal senso di colpa.

Il senso di colpa che nasce da una  spietata autocritica  ci induce a cercare di andare in recupero, ma ormai "la frittata è fatta" e il cane vedrà soltanto un individuo che, senza un motivo che il cane possa spiegarsi, alterna instabilmente momenti di ira a momenti di benevolenza.

Nel tempo il cane istituisce un  suo comportamento è stereotipato  e adotterà la strategia di tenere "le distanze" poichè ciò gli fornisce un suo equilibrio.

Vorrebbe cambiare ma non può.

Resetta

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Si dice che sia più semplice edificare una nuova casa rispetto a restaurarne una esistente e vecchia.

Allo stesso modo puoi scegliere di ricominciare. Invece di tentare di modificare saltuariamente l'immagine che il cane ha di te, alternando disfunzionalmente momenti del nuovo te a momenti del vecchio te, puoi resettare il sistema che costituisce la vostra relazione con un nuovo sistema... più efficace.

Inizia con il non fare niente!

Non agire e non reagire nei confronti del cane significa , di riflesso, mostrare al cane che ha spazio, ovvero che non siamo più un pericolo per lui e se vorrà qualcosa da noi , avrà il tempo di proporsi liberamente!

Scegliere di non agire equivale ad agire !

Ovvero, se decidi di non andare dal cane, di non cercarlo, di non rispondere alle sue provocazioni, comunicherai implicitamente una tua posizione relazionale.

Non considerare il cane, sforzandosi di lasciargli il tempo di proporre ti darà la possibilità di scegliere fra una nuova panoramica di suoi comportamenti per ricominciare con il piede giusto.

Agisci consapevolmente

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Se hai correttamente mostrato al cane che esisti ma non sei un problema per lui(punti uno e 2 di questa mini-guida), alterna il tuo non agire a momenti in cui il cane ti può osservare da una distanza di rispetto e , senza rivolgerti al cane stesso , maneggia oggetti o compi azioni che possono piacergli (frigorifero, i suoi giochi, ...), e fatti guardare , senza che egli debba agire. Osservalo e nota se effettivamente reagisce a qualcuno di questi.

Contrariamente a quanto agito fino ad oggi, inizia a prendere atto dell' effetto delle tue azioni : se ciò che agisci risulta piacevole per il cane, egli tenderà a ripeterlo.

Mentre lo osservi, senza chiedere interazione, seleziona i comportamenti che ti aggradano da parte del cane : stare tranquillo, aspettare sereno senza disturbare, spesso sono comportamenti che ci aggradano, in quanto vogliamo essere noi a decidere quando è l'ora di giocare, correre o divertirsi.

QUINDI:  se il tuo cane è tranquillo e non ti sta disturbando , emetti verbalmente una parola di conferma (una, e poi sempre quella) e puoi esibire una delle azioni che hai annoverato fra quelle gradite dal cane( utilizza anche il grande potenziale emotivo che è racchiuso nel far gustare del buon cibo).

Creerai così una corrispondenza e fra le sue azioni e le tue, associando i comportamenti che ti piacciono a ciò che gli piace e , se riuscirai a mantenerti coerente, avrai iniziato a riconquistare la sua fiducia e la sua considerazione.

Non esiste un limite di età per i cambiamenti !

La sola faccia del cane

La sola faccia del cane

Siamo spesso a chiederci in quale modo potremmo implementare il livello di comprensione reciproca  fra noi ed il cane.

Sapere tradurre le nostre intenzioni, il nostro volere e saper interpretare le comunicazioni da parte del cane sono elementi fondamentali per instaurare una relazione con questo rappresentante del mondo animale.

I cardini  di una relazione funzionale sono rispetto e fiducia.

Nel percorso virtuale per poter  riversare fiducia in qualcuno o qualcosa il  sistema reattivo percettivo ha necessità di verificare l’attendibilità, l’affidabilità e la coerenza nei processi comportamentali del soggetto preso in esame.

Possiamo affermare che le esternazioni emotive del soggetto restituiscono un feedback efficace per un primo step verso la determinazione del grado di fiducia che possiamo concedere.

Nell’osservazione del cane spontaneamente giudichiamo se è solitamente “calmo” o “agitato” , “giocherellone” o “serio”, “docile” o “aggressivo”, sulla base di una media dei suoi comportamenti, andando così a porre una sorta di bollino che lo possa descrivere, riassumendo aspetti del sua carattere.

Possiamo affermare che il cane fonda il proprio atteggiamento verso l’uomo su analoghe scale di valutazioni e pondera con cura il grado di fiducia che può riporre nell’assegnarci il bollino di potenziale “leader”.

Statisticamente (associato ad specifiche situazioni) si stima che il cane è fondamentalmente coerente con i proprio stati emotivi e rispecchia quel “bollino ” che gli è stato assegnato.

Addirittura se disattende le aspettative di un umano e manifesta alterazioni emotive che non siamo in grado di spiegarci, tendiamo a incanalarlo in processi che lo riportino alla “normalità”.

Dal punto di vista del cane:

Arriviamo a casa e mostriamo gioia al cane , a patto che non abbiamo alto da fare o da pensare, altrimenti lo snobbiamo o addirittura lo contrastiamo se si rivolge all’uomo con troppa esuberanza. Quindi, per quella situazione, l’uomo esibisce comportamenti diversi di volta in volta.

Gioiamo , da prima ogni volta che ci sta intorno e lo gratifichiamo quando risponde al suo nome, ma , man mano che cresce, quando si allontana urliamo arrabbiati se non torna e, quando torna, nel migliore dei casi rimaniamo indifferenti alla fiducia che ci ha concesso , dando per scontato che debba tornare  da noi , magari, anche  interrompendo, magari che gli dava piacere.

Pensiamo semplicemente a quante attenzioni gli abbiamo dato ” i primi momenti dal nostro incontro” , offrendogli supporto per ogni cosa .

Abbiamo creato, in quelle circostanze l’immagine di un umano accogliente, affabile e presente.

Ma, ad un certo punto le cose sono cambiate! Le tante esperienze che viviamo in sua assenza e le  psico-trappole che si insidiano nel nostro agire alterano la nostra percezione dei comportamenti del cane e finiamo con il disattendere costantemente le sue aspettative, generando un’immagine di noi estremamente volubile.

Per spiegare meglio il concetto potremmo dire che il cane ha una sola faccia e sappiamo cosa aspettarci da lui.

L’uomo , dal punto di vista del cane, ha molte facce.

Indipendentemente dalle azioni del cane in uno specifico momenti, l’uomo è arrabbiato, ha paura, è tristo o felice.

Ciò comporta spesso che il cane, anche se ci ama, non si fida di noi e, se vuole esprimere uno suo stato emotivo, lo indirizza altrove.

La conclusione ci delude e, quando siamo delusi, tendiamo a voltarci da un’altra parte e a riversare sul cane gli effetti della nostra delusione.

Un percorso che abbia come obiettivo la riconquista della fiducia del cane, prevede assolutamente che si riconoscono le nostre molteplici facce e si ripristini la fiducia del cane per ritrovare la fiducia nel cane in noi.

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