Esercizi per cani con displasia dell’anca
Terapia
Ahimè, il cane ha la displasia!
La qualità della vita del cane può comunque restare di ottimo livello!
Ogni qual volta ci si imbatte in un problema legato alla salute irreversibile del cane, spetta al proprietario, o colui che se ne prende carico, trovare il modo migliore di aiutarlo.
Dare inizio ad una terapia d'aiuto è la forma migliore.
Per terapia si intendono tutte quelle azioni che hanno lo scopo di migliorare e rallentare gli sviluppi della malattia.
Nel trattamento displasia dell'anca nei cani, si ricorre solitamente ad una combinazione di azioni, da quelle più invasive a quelle conservative:
Tecniche chirurgiche , una protesi al titanio o l'asportazione della testa femorale. Si tratta di interventi che non sono curativi, ma possono risultare utili affinché l'articolazione possa funzionare.
Mantenimento del peso ottimale,per non gravare ulteriormente sulle articolazioni.
Utilizzo di appositi integratori alimentari specifici per le articolazioni
Utilizzo di aiuti ortopedici per cani come ad esempio un'imbracatura di supporto per sostenere il peso del cane o un tutore per cani con displasia dell'anca per stabilizzare l'articolazione. Se il grado di displasia dell'anca è tale da causare gravi problemi di mobilità, compromettendo la normale attività del cane, si può ricorrere all'uso di carrelli per cani disabili che permette all'animale di ritornare a muoversi in autonomia.
Fisioterapia attraverso l'elettrostimolazione, gli ultrasuoni, il laser, i massaggi, la terapia di movimento passivo (movimenti articolari aiutati da un fisioterapista), l'idroterapia e esercizi a basso impatto.
La Mobilizzazione Passiva
Il Massaggio
La Mobilizzazione Passiva
Lo scopo è quello di migliorare l'agilità dell'articolazione e allevi il dolore.
1
Simile allo stretching, consiste inizialmente nell'allungare delicatamente all'indietro la zampa colpita, in direzione opposta alla testa. L'obiettivo è quello di conservare mobilità articolare ed il tono muscolare.
Si basa sulla teoria per cui il dolore limita i movimenti della zampa ma, in questo modo, l'anca diventa rigida impedendo ancora di più al cane di muoverla.
2
Fai sdraiare il cane sul lato nel quale non è l' articolazione dolente. Per eseguire degli esercizi d con la zampa sinistra, fallo sdraiare sul fianco destro, con la zampa sinistra in alto. Viceversa se devi lavorare sulla zampa destra, fallo sdraiare sul fianco sinistro.
E' anche la posizione più comoda per il cane, perché evita di caricare con il suo peso.
3
Spingi lentamente la coscia all'indietro. Fai un leggera pressione con la tua mano sinistra sulla parte anteriore della coscia, a metà del femore, accogliendo nel palmo "a cucchiaio" i muscoli del cane. Prosegui costantemente spingendo la coscia all'indietro, in modo che la zampa si distenda il più possibile.
Non forzare e fermati se l'animale mostra segni di provare dolore. L'obiettivoa di allungare dei muscoli contratti e rigidi.
5
Mantieni la posizione con la zampa estesa per circa 40 secondi e poi rilascia. Esegui questo esercizio due volte al giorno in sessioni di 10 minuti.
GRADI DI DISPLIASIA
La displasia dell'anca è la malattia osteoarticolare più comune nei cani di media e grande dimensione, mentre è meno frequente (o meno verificata) nei cani di piccola taglia. Consiste in una malformazione dell'articolazione coxo-femorale (anca). Si riferisce ad una mancata congruenza tra la cavità articolare dell'anca (acetabolo) e la testa del femore, causando lussazioni o sub lussazioni, ossia il non allineamento dell'articolazione nella posizione naturale. La testa del femore non è tenuta saldamente nella posizione corretta e tende a "ballare"; questo continuo movimento mette sotto stress l'articolazione e i tessuti periarticolari, infiammandoli e indebolendoli. Classificazione dei gradi di displasia secondo OFA (Orthopedic Foundation for Animals):
I Grado: piccola sublussazione con lieve disturbo e scarse alterazioni degenerative.
II Grado: sublussazione laterale marcata della testa femorale, con un 25-50% fuori dell'acetabolo.
III Grado: 50-75% della testa femorale è fuori dell'acetabolo; grandi cambiamenti degenerativi.
IV Grado: dislocazione della testa femorale con appiattimento del bordo acetabolare e della testa del femore; grandi cambiamenti degenerativi.